Non è stata progettata da ingegneri con manìe esoteriche, poi uccisi perchè non divulgassero chissà quale segreto geometrico;
La sua lega non appartiene alle cosidette nobili, ma che tali sono per denominazione e non per comprovata attitudine;
Non è stata assemblata in tutto segreto in una regione remota e segreta della Siberia Artica;
Chi l'ha verniciata non l'ha fatto in camere sottovuoto, sotto zero, sotto copertura e sotto protezione.
Lei è, o meglio era, soltanto una vecchia bici da corsa regalatami da un cliente che la teneva, abbandonata e disastratamente malmessa, appesa nel suo garage.
Giorni di apnee nel WD 40 al telaio per dissuadere movimento, serie sterzo e reggisella, dalla loro lotta contro l'abbandono del telaio;
interventi con flessibile, lima e carta vetrata per azzerare le escrescenze dei supporti cambio all'obliquo e del forcellino;
aerosol di borotalco e paste abrasive dall'amico spazzolatore per render lucenti le parti conservabili;
ricerche in rete per ridarle ciò che la ruggine ha rapito per sempre, e farle capire quanto ora fosse tornata a suscitar emozioni.
Lo meritava poichè dietro quel "Bertoglio" - già riverniciato in "Tanfoglio" - ho sentito da subito fuoriuscire vibrazioni che mi eccitavano e turbavano.
Tanto - veramente tanto - lavoro, passione e ricerca, fino a farla diventare ciò che ora Lei è - e sarà - per me e per tutti:
L'Erotica
Mai nome avrebbe potuto esser più adatto.
Desidero prima di tutto ringraziare il "Copy" dell'occasione, Spiedo al secolo Stefano, che durante un'occasionale colloquio degenerato in un micro brainstorming, ha estratto dal suo incantevole ed inesauribile cilindro neurocelebrale, ciò che da ora contraddistingue una "signora" che mai riuscirà a passare inosservata.
Cosa dite? Il suo nome, ed il font dello stesso, richiamano e ricordano (parlar di plagio è sconveniente......) il nome di una famosa corsa ciclistica tra gli sterrati dei colli toscani? Pura coincidenza, non si badi a certe inezie.
Qui si parla della quint'essenza del ciclismo allo stato puro; L'Erotica ammalia, ipnotizza come una Circe dotata di moto, riuscendo a trasmettere emozioni al primo contatto.
Eppure, qualcuno dirà, alla vista non rapisce né sconvolge; come può quindi con i suoi tenui colori, le sue semplici forme, la sua totale (ma apparente) "morbidità", provocare l'animo del ciclista distratto?
Le sue armi di seduzione sono invisibili; infatti L'Erotica non si comporta come quelle puttanelle da quattro soldi, tutte latex e gatto a 9 code, delle copertine di "Cuoio e Frusta"; il suo agir è meno diretto, ma più profondo e carnale.
Le basta poco: come un'isolata sirena, nel suo vociar singolo, incanta l'Ulisse pedalatore che - al contrario di quel dell'Odissea - non potendo resister si fa trascinare in un turbinìo di sensazioni indescrivibili ai superficiali.
Spiegare meglio, utilizzando luoghi comuni in una trasposizione antropomorfa, è possibile: v'è un modo di dire tra gli uomini (...sì, anche tra le donne, prima che qualche femminista depressa e paranoica si inalberi....), atto ad indicare una femmina che all'apparenza mostra poca carica sessuale, quasi una sorta di amorfità innanzi al richiamo dell'Eros: gatta morta.
Ecco, L'Erotica - se fosse donna - sarebbe una gatta morta; un felino che dorme, ma che se svegliata estrae gli artigli, rapisce, graffia e tatua per sempre.
E come tale essa si comporta sempre, pur conservando un'aspetto casto, irreprensibile ed integerrimo.
Basta però veramente poco per scoprire tutte le doti e le armi provocatrici (e perverse) che essa nasconde........anche in senso lato.
Dimenticavo, stavo parlando di una bicicletta.
Haltahö - Catahà