martedì 22 settembre 2009

Che domande del cazzo!!!!!!!........


Se qualcuno ti chiede qualcosa........

......probabilmente in quel momento vuole saperlo.

Ci sono però sono molti altri motivi, tra i più diversi, per i quali qualcuno vuole sapere qualcosa.

Un piccolo elenco/istruzioni per l'uso.

- può darsi che in quel momento la cosa gli interessi, però in maniera assoluta non glie ne frega un cazzo.
Può essere no? Quindi astenersi da morali, e cazzatelle stralogore, grazie.

- per mera curiosità, oltre la quale la domanda stessa risulta banale e inutile perfino a lui, che la domanda l'ha formulata.

- perchè forse non capisce una beneamata minchia di quello che ha visto, sentito o letto, e magari intende soddisfare una lacuna che una volta riempita rimane lì a decantare........ad libidum.....

- magari è curioso, e GRAZIE A DIO (se c'è.....) questa è una delle doti che (mi)riconosco, e che considero tra le migliori virtù. Sì, la curiosità è una dote, infinita, inesauribile, affascinante, eccitante, stimolante.

Assieme ad essa è collegata a doppio filo l'ignoranza, che viaggia di pari passo.
Quest'ultima, sebbene indicata da molti come un handicap, è per me invece fonte di saggezza e intelligenza.

Chiedere significa, a volte, voler sapere, e voler sapere significa non conoscere.
Non conoscere e chiedere vuol dire non vergognarsi di mostrare il proprio non sapere..

..la dimensione dell’intelligenza di ognuno aumenta
solo se si ha la capacità di non vergognarsi
a mostrare la propria ignoranza……



Questa è la miglior risposta ad una qualsiasi domanda.

Quindi, se qualcuno ti domanda qualcosa, rispondi in maniera corretta ed educata, per quanto ti sia possibile, alla domanda.

Qualsiasi altro atteggiamento è sinonimo di ignoranza da parte tua. In questo caso ignoranza vera.
Poichè sai o sapevi, ma la tua presupponenza ti ha messo nella condizione di dimostrarti stupido....magari più di quanto tu non sia.

Haltahö
Catahà

lunedì 21 settembre 2009

Diritti e doveri part 2




"Ka mate! Ka mate! Ka Ora! Ka Ora!

Ka mate! Ka mate! Ka Ora! Ka Ora!

Tenei te tangata puhuru huru Nana nei i tiki mai

Whakawhiti te ra A upa...ne! A upa...ne!

A upane kaupane whiti te ra!

Hi!!!"


E adesso!!!!...........treninoooooooo!!


....pepe pepepepe.....pepe pepepepe pepe!

....a-e-i-o-u-ipselon

....eh, meu amigo charlie......



Sono l'unico a festeggiare tale assegnazione? Pazienza.

Io la mia parte l'ho fatta....gli altri........boh.....

E se proprio doveva essere, allora che Aotearoa sia.

Almeno là ci sono le belle fighe, mica come in Italia dove il 95% sono tutto fuori che donne.

Risaputa poi, solo a pochi eletti, la filokiwitudine.


FIO MARAVILHA NOS GOSTAMOS DE VOCE

FIO MARAVILHA FAZ UM PRA’ GENTE VER

BRIGITTE BARDOT BARDOT.......


BRIGITTE BEIJOU BEIJOU


NA FILA DO CINEMA TODO MUNDO SE AFOGOU



Haltahö

Catahà



martedì 15 settembre 2009

Brrrrrrrrr..........ividi

Scrivo, e mentre lo faccio la tv è in sottofondo.

Mi bastano poche parole per cambiare focus, e passare dal monitor al catodico.

......................Michael Jordan e Tomba...................

Il primo, mio idolo assoluto di tutti gli sport e tutti i tempi, solo il suo nome mi arruvidisce la pelle fino a farla diventare carta vetrata del 20.

Tomba invece..........
Il servizio in onda mostra un capolavoro che, anche se non citato dal cronista, è nel mio podio delle opere d'arte umane.

Non dicono dove ha dipinto la prodezza, ma non mi serve; le immagini scorrono veloci e frammentarie, il servizio cita altri maestri di altri sport e di conseguenza i frame si rincorrono.

Mi è bastata solo l'immagine sua, che si lancia e recuperare l'errore di 2 porte prima, per riaprire il file completo di tale magia nel mio HD celebrale:

Seconda manche dello slalom speciale di Lech, 1994.

Tralascio la persona, il pensiero e la figura; ammiro il gesto, la potenza, la determinazione.



giovedì 10 settembre 2009

Quando i chilometri non bastano mai............


Di ritorno dalla mia breve vacanza pedalata,
gli echi della nostra, non piccolissima ma intima, valle
si eran già spenti.

Con essi anche il ricordo di strada,
quello che porta nomi e fatti la mattina
in bar, botteghe e negozi.

Son passati così diversi giorni
perchè nei pensieri miei entrasse questo
triste, logorante ed oscuro rumore.

La strada.......
quanta condivisa seppur senza parlare.

Chilometri senza mèta,
nonostante il tragitto avesse ogni volta una fine.

Chi conosce il gesto perpetuo, che porta mente e corpo in una nenia cadenzata ed infinita,
sa che non è una bianca riga trasversale a segnare arrivi o traguardi.

Ogni volta un viaggio,
indimenticabile, unico, intimo,
emozionante e sfiancante;
struggente ed esaltante.

Una passione che fa diventare il pedale un'eterna partenza;
ore ed ore di fatica, e nello striscione in fondo,
intravedere solo l'inizio di un nuovo tragitto.

Dicono....."ah! non portava il casco"..........
Non lo so, non c'ero..........penso io.

Ripetono........."se avesse portato il casco!".........
Certo, magari qualcosa.......mi ripeto............

Molte cose non so, come sempre;
ora più che mai, sento di saper poco e sentirmi piccolo,
come un minuscolo ciclista davanti ad un'irta impossibile.

Di una cosa sono certo:
ora non pedali più,
almeno con noi e qui da noi,
questo è ciò che conta.

Il resto, come sempre, sono parole di stupidi maestrini postumi,
campioni de "l'avevo detto" o del "non si fa così",
che anche stavolta non han perso l'occasione
per rendersi ridicoli e mancare di rispetto davanti al dolore.

Poche volte siamo andati oltre il "ciao", ma bastava.

Basterà anche ora,
perchè, se il mio saluto ti arriverà,
lo farà pieno di forza, grinta e passione.

Forza, grinta e passione che tu,
in poche parole e molti chilometri,
avevi ogni momento sotto le ruote,
lasciavi alle spalle sulla strada,
sempre inseguivi in quella ancora da pedalare.

Ciao Guido......................................................

Angelo


mercoledì 2 settembre 2009



Non credo di esser l'unico, almeno della mia generazione o giù di lì, ad essermi fatto dei trip inenarrabili la sera tardi davanti alla tv con in onda il Maurizio Costanzo Show.

Intendiamoci, non che seguissi con interesse ed assiduità questo programma, a parte alcune puntate con ospiti che ritenevo - per la mia persona - interessanti.

Però la sera, al rientro da uscite più o meno alcooliche (o chimiche), era quasi una nenia conciliante, ed allo stesso tempo una sorta di ritorno alla puerilità per la sicurezza e certezza che lo stesso infondeva data la sua ripetitività e sempre - inesorabilmente - somiglianza a sé stesso.

Bene, nel tempo e con gli anni, nonostante la totale mia asetticità rispetto alla trasmissione, è nata una specie di sfida personale in una particolare parte di questo programma, quasi una sorta di sketch comico con me stesso.

Un modo come un'altro per ridere da solo (come fossi matto.......magari lo fossi!!!!!!!!), per stupirmi e irridermi o irridere l'artista di turno.

Parlo, ovviamente (stupido chi non l'ha ancora capito), dei quadri che venivano mostrati per pochi secondi prima delle interruzioni pubblicitarie.

O, come li chiamava il Maurizio moglie della Maria, i "consigli per gli acquisti".

Di giorno in giorno è sorta in me una linea comica personale, per la quale ad ogni pausa del programma ridevo come uno stupido dei titoli delle opere presentate.

Massimo rispetto per gli autori, sia chiaro, ed oltretutto penso di esser l'unico caso vivente che durante la visione di una trasmissione altro non aspettava se non gli spot, ma la tecnica mista a umorismo sviluppata man mano, mi rendeva totalmente dipendente di quei 4/5 secondi precedenti la pubblicità.

Detto così si capisce ancora poco, suona confuso.

Cercherò quindi di spiegare meglio.

Le opere riprese e mostrate, venivano messe a schermo per pochi secondi, durante i quali - diciamo per 2/3 - esse erano prive del loro titolo.

Titolo che veniva messo in sovraimpressione dopo gli istanti di cui sopra.

Le prime volte che ho guardato (che è ben diverso dal dire "ho visto") uno dei quadri in oggetto, e dello stesso ho cercato di indovinarne il titolo per mera curiosità o noia, mi si è aperto un mondo................per me comico all'ennesima potenza.

I quadri mostrati, quasi sempre (ma non era una regola) raffiguravano persone, sole oppure in coppia.

Ebbene, il titolo quasi mai controverso, è quello che scatenava la mia ilarità, fino a farmi passare la sonno.

Gli artisti - e anche qui non è regola fissa- solitamente danno un significato intrinseco alle loro opere, ed alle stesse attribuiscono nomi-guida; quasi come se dal titolo stesso poi, chiunque osservi l'opera segua il percorso dato dalle parole per collegare colori, atteggiamenti o pose dei personaggi, ed immergersi quindi nell'opera in una sottoforma di sindrome di Stendhal.....forse un pochino più coatta.

Nel caso dei quadri mostrati al MCS questa tecnica era del tutto tralasciata. E proprio questo mi faceva morire.

Mille e più casi, dei quali nemmeno uno da me ricordato, però fare un'esempio è quanto di più semplice esista.

Immergiamoci nella pacifica e soporifera atmosfera dello stacco prima degli spot.

Pianoforte:

na.....nan.......nana..........nananna..nanana...nan........nanan.....nana......

Durante queste (indimenticabili) note, appare un quadro di tal Prepuzio Miocardo ( o comunque nomi, a volte molto improbabili), raffigurante una donna vestita di rosso, seduta su di una poltrona in giardino, che con lo sguardo vuoto sembra osservare tristemente una bimba, poco lontano da lei, la quale vorrebbe rincorrere un palloncino che le scappa dalle mani.

Ecco, io un quadro così me lo immaginavo intitolato: "La vita scorre, segue la nuova, piena di sogni, giochi e speranze".

Anche il più ignorante del mondo dell'arte, nel caso io, viene stimolato da certe visioni, immaginiamoci l'autore!

Porca puttana! Invece no! Perchè il quadro in questione si chiamava magari: "Mia madre e mia figlia nel prato fuori casa"!.

A Prepuzio...........ma vaffanculo và!

Seguono poi una miriade di esempi.

....sempre musica...........nana.......nana.....

Quadro con uomo anziano che, aiutato da un bastone, percorre una via di un paesello di campagna.

"Facile"...penso io........"Le fatiche di uomo sul viale del tramonto"!

Invece.............."Mio zio".

Oppure ancora: in un cielo primaverile alcuni uccelli volano con traiettorie diverse, incrociate ed azzardate.

Di certo direi: "L'imprevedibilità, l'unicità e la rischiosità dell'essere"

Giusto?

Macche: "Rondini", ecco il titolo del quadro.

E porca troia!!!!!!!!!!!!!!!!!

Non fa ridere?

Be', a me faceva morire 'sta cosa..........


Haltahö
Catahà




martedì 1 settembre 2009

Diritti e doveri


Non dico di farmi una statua, ma almeno una piccola citazione credevo di meritarla considerato l'impegno messo, e che i residui della credibilità rimastami, me li sono miseramente giocati in quel di Weidenthal per la causa in questione........


Anzi, addirittura direi:

questa mia foto al posto del logo sul blog della candidatura...........visto che le dimensioni tra me e il pupazzo sono più o meno identiche!!!!!!!:)))))))))

E che cazzo!!!!!!!!

Haltahö
Catahà