Di ritorno dalla mia breve vacanza pedalata,
gli echi della nostra, non piccolissima ma intima, valle
si eran già spenti.
Con essi anche il ricordo di strada,
quello che porta nomi e fatti la mattina
in bar, botteghe e negozi.
Son passati così diversi giorni
perchè nei pensieri miei entrasse questo
triste, logorante ed oscuro rumore.
La strada.......
quanta condivisa seppur senza parlare.
Chilometri senza mèta,
nonostante il tragitto avesse ogni volta una fine.
Chi conosce il gesto perpetuo, che porta mente e corpo in una nenia cadenzata ed infinita,
sa che non è una bianca riga trasversale a segnare arrivi o traguardi.
Ogni volta un viaggio,
indimenticabile, unico, intimo,
emozionante e sfiancante;
struggente ed esaltante.
Una passione che fa diventare il pedale un'eterna partenza;
ore ed ore di fatica, e nello striscione in fondo,
intravedere solo l'inizio di un nuovo tragitto.
Dicono....."ah! non portava il casco"..........
Non lo so, non c'ero..........penso io.
Ripetono........."se avesse portato il casco!".........
Certo, magari qualcosa.......mi ripeto............
Molte cose non so, come sempre;
ora più che mai, sento di saper poco e sentirmi piccolo,
come un minuscolo ciclista davanti ad un'irta impossibile.
Di una cosa sono certo:
ora non pedali più,
almeno con noi e qui da noi,
questo è ciò che conta.
Il resto, come sempre, sono parole di stupidi maestrini postumi,
campioni de "l'avevo detto" o del "non si fa così",
che anche stavolta non han perso l'occasione
per rendersi ridicoli e mancare di rispetto davanti al dolore.
Poche volte siamo andati oltre il "ciao", ma bastava.
Basterà anche ora,
perchè, se il mio saluto ti arriverà,
lo farà pieno di forza, grinta e passione.
Forza, grinta e passione che tu,
in poche parole e molti chilometri,
avevi ogni momento sotto le ruote,
lasciavi alle spalle sulla strada,
sempre inseguivi in quella ancora da pedalare.
Ciao Guido......................................................
Angelo
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