lunedì 29 novembre 2010

Pamplona, Navarra, autostop

29-11-2010

-6 gradi

Le otto del mattino a Pamplona mi tengono ben sveglio, nonostante abbia dormito poco e male.

La mia intenzione di raggiungere la Francia prima di sera comincia dalla stazione centrale degli autobus.

Brutta notizia, fino a sera niente bus per il confine.

Decido percio`per un sano pollice destro, da moltissimo tempo inutilizzato.

Aspetta, falso!

Sono invece passati pochissimi giorni dal mio ultimo autostop.

L`ultima volta é stato infatti poco piu`di un mese fa a Stewart Island in Nuova Zelanda, quando - dopo una escursione tra spiagge e foreste - per evitare un`acquazzone da ore promesso e divenuto realta`all`improvviso, siamo stati caricati (B. ed io) su una jeep da un gentile ragazzo indigeno di quella indimenticabile isola ai confini del mondo.......

Lascio Pamplona con l`autobus dietro consiglio della simpatica e disponibile ragazza dell`Info turismo che non apriva piu` (oggi é festa patronale a Pamplona), e sulla N135 cerchero`poi un passaggio, sperando di essere fortunato.

Mal che vada, la strada é la medesima che la sera percorrera`l-autobus per il confine.

A Pamplona trovo anche il compagno di viaggio del mese che verra`.

L`unico che vorrei e che voglio avere vicino, perché silente e discreto; il solo, forse anche, in grado di sopportarmi per 4 settimane intere, minuto dopo minuto.

Cosi` un po`come fece Tom Hanks in Castaway, chiamando Wilson il pallone che trovo`, decodo di dargli subito un nome, vosto che d`ora in poi sara`con lui che me la prendero`e imprechero`.

Un nome che lo identifichi per cio`che é, e per cio`che nei seguenti giorni dovra`fare: sostenermi, spronarmi, motivarmi, aiutarmi.

Signore e signori ecco a voi ORSODUNQUE!

Sentirete ancora - e spesso - parlare di lui; ha qualita`e carattere insospettabili il ragazzotto.

L`essere privi della vagina e di una 4a che urla, é gia`di per se`una discriminante se si decide di fare autostop; qualcos`altro pero`non lotta per la mia causa.

Probabilmente é il mio aspetto poco rassicurante penso: la barba di oltre un mese, e la mia concia da internamento immediato: zainone da 85 litri, felpa con cappuccio e berrettone di lana, bermuda e sandali con piedi nudi. Si`é per forza questo.......

Pero, dopo 4 veicoli cambiati, intervallati da chilometriche camminate (buon viatico per i prossimi giorni), giungo in Francia.

Ringrazio quindi il primo, che mi ha gentilmente ricordato come ogni anno, in questo periodo, muoiano 2-3 escursionisti nel tentativo di fare cio`che mi aspetta domani; il secondo, anziano pastore che di pastorizia `profumava abbondantemente`, il terzo, che assieme alla moglie mi fa giungere all`Alto de Ibaneta (freddo indicibile); ed infine il ragazzo francese col TIR che mi porta fino a destinazione, SJPP.

Teerribili e indelebili per sempre mi resteranno impressi i chilometri camminati dall`Alto , con un vento fortissimo, penetrante e tagliente come tante piccole ma profonde rasoiate.

L`ingresso nella parte medievale del paese mi emoziona, ma ancor di piu` mi colpisce l`accoglienza al rifugio, dove quasi come aspettassero solo me, mi riempiono di attenzioni e premure.

Una camerata, tanti letti a castello, la reale impressione che é questo il momento nel quale il mio viaggio comincia.

101, il numero della mia branda.

Appoggio lo zaino, per oggi puo`bastare.

Ceno in compagnia dell`anziana e simpaticissima Giannina (come mia madre! Ciao nina!!!!!), con cio`che poco prima ho acquistato in un negozietto di paese.

Della frutta, un non meglio precisato impasto da microonde (che siano lasagne? boh......), alcune gallette di riso.

Ora pero`é tempo di riposarsi, magari scrivendo un pochino.
Romantico, e insospettabilmente rilassante, farlo col sottofondo del gestore del rifugio che per me intona - col suo trombone (!!!!!!) - pezzi di musica classica di grandi compositori italiani, Verdi sopra tutti.

Raccolgo i pensieri, da adesso in poi li dovro`distribuire lungo i miei silenzi dei prossimi, lunghissimi, giorni.

Il primo é per te B. come anche l`ultimo.

Ciao.




Per Beppe, perché il suo libro, la sua dedica, e soprattutto il suo animo, mi hanno dato quel qualcosa in piu`:

Un braccio si allunga....
una mano si apre....
un sorriso si distende....
ed il mio cuore si riempie.

Cosi`inizia il mio cammino,
con la voglia di dare, ricevere, viverlo.

Poiché, fin da subito, ho compreso che per strada trovero`,
come qui a SJPP, persone che........in un semplice gesto ormai quasi perduto........

allungheranno il braccio....
apriranno la mano....
mi sorrideranno.

Grazie

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Angelo ti stimo...sono al tuo fianco....
Ps ricordati un magnete...
Barella

Anonimo ha detto...

Questa gente che un sa proprio quello che fa nella vita.....mah. Leggo tra le altre cose che c'è un membro HUTR che scrive anche qui......e ti pareva.

M. Lotti